Le estasi di Santa Rosalia. Antoon van Dyck, Pietro Novelli, Mattia Preti, Luca Giordano.
La figura di santa Rosalia occupa un posto di assoluto rilievo nell'immaginario dei palermitani ormai da quattro secoli. Fu nel 1624, infatti, che la città si legò per sempre alla vergine eremita in un rapporto di perenne gratitudine per averla liberata dalla terribile piaga della peste, intercedendo presso la Trinità per la sua salvezza. A partire da allora, il mito di Rosalia è diventato negli anni successivi un'epopea fatta di narrazioni agiografiche, racconti popolari e un vastissimo repertorio figurativo costruito dagli artisti nel tempo, nel quale l'immagine della Santuzza viene declinata di volta in volta con il linguaggio e lo stile dell'autore, divenendo così un'icona senza età. La corona di rose, l'umile saio, il teschio, i gigli, il libro, il crocifisso e il rosario la accompagnano in tutte le sue rappresentazioni, sia che venga ritratta come un'esile ragazza siciliana o come un'imponente fanciulla fiamminga. La figura di Rosalia attraversa così i secoli per giungere fino a noi, simbolo di fede e salvezza ancora in grado di unire e di emozionare un'intera comunità.