L'arte delle pietre dure
Nel corso del tempo le pietre dure hanno esercitato un fascino perenne nel panorama artistico italiano ed europeo. La raffinatezza, leleganza e la finezza dei manufatti hanno incantato mecenati e collezionisti di ogni epoca, celebrato i fasti di corti regie e aristocratici casati.
Il volume ricostruisce sapientemente, allinterno di un quadro storico completo ed esaustivo, le forme, lutilizzo e limpiego di questi nobili materiali nel corso delle varie epoche, attraverso un appassionante percorso corredato di suggestive e affascinanti illustrazioni a colori. Dopo brevi cenni storici dai tempi antichi fino allepoca medievale il viaggio di Annamaria Giusti comincia nel Cinquecento, a Roma, dove la nuova tecnica a mosaico in pietre dure trova largo impiego nella lavorazione di preziosi ornamenti architettonici e sontuosi arredi, adornando i lussuosi ambienti di ricche e nobili famiglie, e diffondendosi così nelle corti aristocratiche di tutta la penisola. Ma è a Firenze che, durante il periodo mediceo, la produzione di mosaici si affina e si perfeziona, arrivando al suo massimo splendore sotto la corte di Ferdinando I de Medici quando, nel 1588, viene fondato per volere del sovrano lOpificio delle Pietre Dure.
In seguito al successo della manifattura fiorentina, nel corso del Seicento nascono e si sviluppano presso altre corti europee (a Praga sotto gli Asburgo, in Francia sotto Luigi XIV) laboratori regali per la lavorazione di arredi in pietre dure.
Affiancata a quella di Carlo di Borbone a Napoli e a Madrid, e di Caterina II in Russia, la tradizione manifatturiera dellOpificio fiorentino continua anche nel secolo successivo, sotto i Lorena, quando lillustre struttura rinverdisce la sua notorietà e il suo prestigio internazionali. Il volume ne tratteggia efficacemente le principali tappe storiche dal periodo napoleonico alla restaurazione fino alla seconda metà del XIX secolo, quando lOpificio vede il suo tramonto come laboratorio artistico delle pietre dure, e viene destinato ad attività di restauro.
Un efficace sguardo agli ultimi decenni dellOttocento, alle prime esposizioni universali dellartigianato «tra invenzione e serialità» conclude e completa adeguatamente il volume.